Nesposobni – neprilagođeni junak Itala Sveva
L’eroe inetto di Italo Svevo
Author(s): Mirza MejdanijaSubject(s): Literary Texts
Published by: Bosansko filološko društvo
Keywords: nesposobnjaković; psihološka nesigurnost; različitost; inertnost; otac; rival; simbol zdravlja
Summary/Abstract: Lo scopo di questa analisi dell’opera sveviana è la dimostrazione del suo eroe inetto. L’inetto, ritorna regolarmente, attraverso varie incarnazioni, nei libri di Svevo. L’inettitudine è sostanzialmente una debolezza, un’insicurezza psicologica, che rende eroe incapace alla vita. L’eroe sveviano è impotente davanti alla vita, ed è un diverso nella società borghese. Non riesce a coinciderecon l’immagine virile, imposta dalla società. Allora, si crea una realtà compensatoria. Si chiude nella sua solitudine perché è incapace di stabilire relazioni con gli altri. Costruisce una maschera fitizia, un’immagine di sé consolatoria, fa un’evasione nei sogni. L’inetto è alla ricerca ansiosa di una figura paterna a cui appoggiarsi per trovare sicurezza. Questo eroe ha un’impotenza psicologica ad affrontare la realtà esterna al nido domestico ed è escluso da ogni forma di vita attiva, da ogni possibilità di incidere sulla realtà pratica. È un eroe che mena un’esistenza inerte. L’inetto è incapace di vivere come gli altri e di fare come gli altri e reagisce alla sua incapacità rifugiandosi alternativamente nell’alibi della propria superiorità intelletuale o nei sogni di una vita immaginosamente densa di azioni clamorose e di gesti eccezionali. Se l’inetto non riesce a identificarsi con un’immagine virile forte, dinanzi a lui si ergono degli antagonisti che esibiscono tutte le prerogative che a lui mancano. C’è sempre un’incarnazione della figura del Padre. E poi, c’è sempre un Rivale che possiede tutte quelle doti che a inetto fanno difetto. L’ultimo romanzo è abbastanza innovativo perché è munito dalla potente arma dell’ironia. L’ultimo eroe è l’unico ad avere capito che la vita è fuori della nostra portata e che la pretesa comune di dirigerla verso un qualche fine è assurda. La risposta definitiva, data dallo Svevo nel terzo romanzo è completamente negativa: l’uomo non può essere né felice, né sano, proprio perche è costituzionalmente malato, e di una malattia che è, a differenza delle malatie consuete, necessariamente mortale.
Journal: Pismo - Časopis za jezik i književnost
- Issue Year: 2009
- Issue No: 07
- Page Range: 301-314
- Page Count: 14
- Language: Bosnian