The Italian Community in Bucharest (1850-1915) (II) Cover Image

Colonia italiană din București (1850-1918) (II)*
The Italian Community in Bucharest (1850-1915) (II)

Author(s): Alina Dorojan
Subject(s): History, Ethnohistory, Social history, Pre-WW I & WW I (1900 -1919)
Published by: Arhivele Nationale ale Romaniei
Keywords: minorities in Bucharest; Italian emigration

Summary/Abstract: La comunità italiana di Bucarest fu il risultato di una emigrazione temporanea, seguita di una emigrazione permanente. Non si conosce precisamente il momento dell’apparizione della comunità italiana di Bucarest, ma certo è che nel corso di storia, la presenza degli italiani in Bucarest fu ricordata tante volte, ciò che indica il fatto che l’emigrazione temporanea precesè la formazione di una comunità stabile.Una menzione dell’inizio della comunità italiana di Bucarest si fece nel 1848 nei registri parrocchiali della Capella cattolica “Santa Anna”, che furono tenuti dal 1848 al 1889. Furono cosí stati conservati specialmente documenti di stato civile dei fedeli cattolici, tra quale furono ricordate anche nomi degli italiani.Gli italiani della piccola comunità di Bucarest, dalla metà dell’ ‘800, furono ricordati in diverse fonte storice, tra questi furono l’architetto Bonomelli (1854), il barbiere “Michel o Michali” di Venezia, la caffé italiana di Zanelli (1841), la gelateria di Giovanni ed altra di Comorelli (1850), l’albergo e il ristorante di Giovanni Fieschi, via Şelari (1858) ed altri.La presenza di comunità italiana di Bucarest fu ricordata ancora nel 1867 dai missionari passionisti che sollecitarano al Santo Sede un predicatore di lingua italiana per i fedeli italiani dalla città.Nel 1878, la statistica di Bucarest fece la menzione di un numero di 201 famigli di italiani, e nel 1889, un’altra statistica ricorde 593 italiani nella cittá. Nel 1897, la Legazione Italiana di Bucarest fece la menzione di un numero di 800 italiani in Bucarest, che furono gli operai, piccoli commercianti, alcuni industriali, professori di musica, architetti, ingegneri, imprenditori.Il censimento generale dalla Romania dal 1899 indicò un numero di 2.013 italiani, cioè 7,3‰ dal totale della popolazione di Bucarest, essendo la quarta comunità di stranieri dopo gli austro-ungheresi, i turchi, ed i tedeschi. Il numero degli italiani in Bucarest, quanto in Romania crebbe grazia allo sviluppo e le nuove richieste della cittá nel settore delle construzioni, dove il mano di lavoro italiano era tra i quali i più apprezzati grazie all’abilitá, destrezza e rapiditá nell’esecuzione delle diverse costruzioni edilize.La presenza degli italiani di Bucarest si diminuì all’inizio della prima Guerra mondiale, specialmente dopo l’entrata d’Italia nel combattimento. Nel 12 maggio 1915, più di 1.500 d’italiani si presentarono davanti della Legazione Italiana di Bucarest per venire a conoscenza delle ordine di mobilazzazione. Il numero degli italiani scadè nel tempo di Guerra mondiale a causa delle difficoltá trovate qui, ma dopo la Grande Unitá di Romania dal 1918, molti italiani ritornerano.I mestieri degli italiani di Bucarest, quanto Romania, furono specialmente rilegate del settore dei costruzioni, come furono i casi del muratore Comando Zilli, che dal aprile 1911 al 1916 lavorò nei diversi costruzioni nel paese romena, il muratore Riva Mauricio da Cassano, Udine, che lavorò per la costruzzione della Camera del Commercio (agosto 1909), l’imprenditore Tommaso Monsellato, che ebbe una costruzione in via Victoria (1909), il maestro muratore Giuseppe Amici e l’ingegnere ed imprenditore Giovanni Amici (1914), l’architetto Iordani Albinni ed il costruttore A. Giovanelli (1914).La presenza degli architetti italiani in Bucarest fu stata ricordata dal mezzo di ‘800, quando tra i più importanti fu A. Bonomelli, l’autore di tante case in città. Nell’inizio di ‘900 i più conosciuti architetti furono V. V. Gambara e Vignali, che ebbero un’affare proprio, la Casa Vignali&Gambara, ed anche gli imprenditori Piantini, Gratino, Tomagini.Benchè le più incontrate mestiere tra gli italiani siano stati quelli del settore delle costruzioni, li incontriamo anche nel settore dei servizi pubblici o del divertismento, dalle osterie e ristorante alle caffé e gelaterie, dalle salone di parrucchieri alle sala di bigliardo e di cinema.I luoghi di origine per gli italiani di Bucarest furono Udine (Friuli-Venezia-Giulia), Bologna (Emilia-Romagna), Lecce (Puglia), Milano (Lombardia) ecc. Gli italiani di Bucarest ebbero una scuola propria – La Scuola “Reggina Margherita”, via Luigi Cazzavillan, costrutta nel 1901, grazia al fondo pecuniario donatto di Luigi Cazzavillan. Lui fu anche quello che ebbe fondato tante delle giornalli romeni di quel tempo, tra quale fu anche quel bilingue Fratellanza italo-romena, ma il più conosciuto e il giornale “L’Universo”, fondato nel 1884. Vicino di scuola italiana ci fu anche una Società Italiana, una società culturale e filantropica. Nel tempo del ministro plenipotenziario Italiano di Bucarest, il barone Carlo Fasciotti, ci furono portate le trattative per la costruzione di una chiesa italiana, che fu stata inaugurata nel 2 luglio 1916 e che si trova anche oggi sul Viale Magheru. Il primo prete per la Chiesa Italiana di Bucarest fu Antonio Mantica, che fu trovato qui dall’estate del 1914.Insomma, si può affermare che dal 1848 al 1918, gli italiani della comunità di Bucarest ci sono divisi tra i rappresentanti della emigrazione temporanea e da quella permanente, che alcuni si sono fissati nella città e altri sono venuti per un tempo limitato per lavorare, senza l’obbligò di ritornare qui. Cosí si può anche dire che alle famigli degli italiani stabiliti qui ci sono avvicinati, per un tempo, altri ed altri connazionali, in cerca di un posto per lavoro.

  • Issue Year: LXXXVII/2010
  • Issue No: 1
  • Page Range: 156-182
  • Page Count: 27
  • Language: Romanian