Senza arrivare alla via Bella. Appunti sulla Varsavia più mia
Without reaching via Bella. Notes on Warsaw mine

Summary/Abstract: Credo nella legge profonda dell’onda. Ovvero nella legge della rivolta della superficie che smuove i residui di fondo. Ed ecco che la proposta di scrivere un saggio su Varsavia mi turba la memoria, trasporta immediatamente sulla sponda del laghetto di Park Ujazdowski, il più magico dei miei luoghi, dove mi vedo alzare le pietruzze, gettarle nell’acqua morta facendo partire dei cerchi che più che essere onde sembrano addensamenti di una materia più solida dell’acqua, come cerchietti che si raggrumano attorno alla tazza di tè posizionata ogni sera, per anni, sullo stesso palmo di tavolo. Sono tuttavia – quelli della memoria – solo cerchi d’acqua che da una parte, verso l’altra sponda, si estinguono in lontananza da soli, a tratti invece sbattono contro isolotti vicini, contro anatre o cigni, poiché le onde fra cui vivo hanno sempre questa doppia natura: di fuga e di approdo. E non credo che altri vivano in mezzo a delle onde diverse per natura, ma solo per il percorso.

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