Которски бискуп марин контарено и српска деспотовина
Kotor Biskup Marin Content and Serbian Despotovina
Author(s): Katarina MitrovićSubject(s): Diplomatic history, Political history, 13th to 14th Centuries, 15th Century
Published by: Istorijski institut, Beograd
Summary/Abstract: Quando, allíinizio del 1429, morÏ il vescovo di Cattaro, Secundo Nani, il papa Martino V nominÚ al suo posto Marin Contareno. Era lí11 giugno dello stesso anno. Marin Contareno proveniva dalla famiglia Contarini, tra le pi˘ famose famiglie veneziane. Alcuni membri di quella antica e potente famiglia gi‡ sostenevano un ruolo importante nel sistema di governo dellíAlbania veneziana tra il 1392 ed il 1479. Inizialmente il nuovo vescovo trovÚ delle difficolt‡ nella sua diocesi: la disciplina ecclesiastica era abbandonata e le condizioni economiche disagiate. PerciÚ il vescovo decise subito di migliorare le finanze della chiesa di Cattaro. SuggerÏ al Consiglio minore cattarense di creare una nuova legge per i rettori di tutte le chiese della citt‡ e del distretto, che cercÚ di catalogare tutti i beni mobili e immobili ecclesiastici. Il governo e il vescovo avevano intenzione di fare un ìcatasticum et inventarium generaleî. Marin Contareno si interessava anzitutto della Cattedrale di San Trifone dove si trovavano le reliquie del patrono di Cattaro, ma anche del monastero di San Giorgio, accanto al villaggio Perast, che era una antichissima abbazia benedettina. Alla met‡ degli anni trenta cercÚ di risolvere il conflitto tra il vescovado di Cattaro e líarcivescovado di Antivari (Bar), a proposito del diritto di giurisdizione sulle parrocchie cattoliche nello stato serbo. Un conflitto che esisteva da secoli. Una delle conclusioni dellíaccordo di Smederevo, siglato il 14 agosto 1435 tra la Repubblica di Venezia e il despota serbo Đurađ Branković, comportava líaiuto da parte del sovrano serbo al vescovo di Cattaro nelle sue intenzioni di rinnovare tutti i diritti sui cattolici nella Despotovina serba. Il 20 giugno 1435, il vescovo Contareno nominÚ Andrija Kečević, parroco di Janjevo, suo vicario generale in Serbia. Siccome Andrija Kečević rifiutÚ líincarico, nuovo vicario generale divenne Tanuö, in quel tempo rettore della chiesa di Santa Maria a Kokeranci. Líanno successivo il vescovo nominÚ il patrizio veneziano Antonio Memo suo procuratore in Despotovina. In fin dei conti Marin Contareno non era riuscito a realizzare la sua giurisdizione sulla Serbia, perchÈ la maggior parte dei cattolici da quelle parti erano ragusei. Vedevano Venezia come il peggiore nemico della loro patria, la Repubblica di Ragusa e non volevano sottoporsi ad un vescovo díorigine veneziana. Nel distretto di Cattaro vivevano molti contadini ortodossi, il cui stato economico e sociale sotto il governo veneziano era tra líaltro, legato alla difesa della loro fede. Marin Contareno invece, come esponente degli interessi veneziani, fece di tutto per convertirli, cercando di espellere i preti ortodossi , i quali avrebbero dovuto essere alternati con i pievani cattolici. Questi progetti erano sostenuti dal Senato veneziano e dal doge Francesco Foscari. Il vescovo di Cattaro trovÚ anche il tempo di dedicarsi ad impegni ecclesiastici pi˘ generali. PartecipÚ al Concilio fiorentino nel 1439, come uno dei pi˘ fedeli seguaci di papa Eugenio IV, che si contrapponevano ai sinodisti di Basel. Marin Contareno partecipÚ anche alle attivit‡ politiche del suo tempo. CosÏ, dopo la morte improvvisa del provveditore veneziano di Cattaro Leonardo Bembo, lui fu viceprovveditore dal 29 marzo 1445 al 22 giugno 1446. In quei mesi Alfonso V, re del Regno napoletano, grande nemico della Repubblica di San Marco, avanzÚ delle pretese su quella parte della costa adriatica. Negli ultimi anni del suo episcopato Marin Contareno si occupÚ anche di affari diplomatici. Si fece mediatore tra i negoziati che Venezia intraprese con la Comune di Cattaro e Stefanica Crnojević, capitano della Zeta Superiore, nel 1448 e nel 1451. Dopo la sanguinosa fine della sommossa dei contadini di Grbalj, nel febbraio 1452, trenta ribelli furono ammazzati. Molti altri contadini che parteciparono a quella ribellione furono scacciati dal territorio sotto il governo veneziano e si rifugiarono in Puglia. Dopo quei fatti, la permanenza del vescovo veneziano a Cattaro diventava ogni giorno pi˘ insopportabile. Siccome Marin Contareno nel 1452. era a Vicenza, come vicario del cardinale e vescovo Pietro Bembo, il papa NicolÚ V decise di nominarlo vescovo di Treviso nel 1453. Marin Contareno fu un energico ed ambizioso vescovo cattolico, gi‡ ispirato al nuovo spirito rinascimentale, seguace fedele della politica papale, ma soprattutto patrizio veneziano ed esponente degli interessi della Serenissima in Zeta e Albania.
Journal: Историјски часопис
- Issue Year: 2002
- Issue No: 49
- Page Range: 44-68
- Page Count: 25
- Language: Serbian