Upotreba prefiksoida i sufiksoida u italijanskom novinarskom registru
L’uso dei preffisoidi e suffissoidi nel registro giornalistico italiano

Summary/Abstract: I giornalisti sono in cerca di nuove espressioni che dovrebbero essere il più possibile efficaci, “colorate” da un carattere innovativo, e interessanti oltre che sufficientemente comprensibili per attirare l’attenzione dei lettori. Il carattere inevitabilmente “inflazionistico”, cioè la continua necessità di rinnovamento del proprio vocabolario, che Migliorini attribuisce alla lingua pubblicitaria, è proprio dunque anche della lingua dei giornali. È il ruolo attivo e inventivo del giornalista che sfrutta al massimo i processi di formazione delle parole per coniare neologismi. Il vocabolario della politica e della cronaca è la fonte da cui nasce la maggior parte dei neologismi nei giornali. I prefissi come dis-, multi-, anti-, rimangono indubbiamente i “meccanismi” più produttivi. Abbiamo trattato in particolare il gruppo dei prefissoidi per l’innegabile importanza che esso assume nell’ambito delle neoformazioni contemporanee. Grazie alla larghissima diffusione, alla loro brevità e sinteticità, i composti con prefissoidi abbattono le barriere tradizionali tra i composti e le cosiddette parole-macedonia. Per quanto riguarda i suffissi e suffissoidi, è evidente la produttività alta dei suffissi -ismo, -ista, -zione e del suffissoide di secondo grado -poli. L’arricchimento “giornalistico” della lingua italiana mediante la derivazione e la composizione è un fenomeno valutabile unicamente come positivo per il processo di evoluzione della lingua italiana? Il grande linguista Migliorini, con intuizione profetica, ha insegnato che la vita, la stampa e, di conseguenza, la lingua in tutti i suoi aspetti devono progredire insieme perché sono in una inscindibile relazione di interdipendenza.

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