Uporczywa prokreacja
The persistent procreation
Author(s): Tomasz OrłowskiSubject(s): Philosophy
Published by: Wydawnictwo Diecezjalne »Adalbertinum«
Keywords: procreation; bioethics
Summary/Abstract: Le scienze biomediche e la tecnologia hanno fatto enormi sforzi nei trascorsi 30 anni dalla nascita della prima bambina concepita in vitro per rispondere alle esigenze umane derivanti da una seria patologia che possiamo definire „sterilità di coppia”. La fertiliz-zazione umana in vitro ha aperto la porta a una rivoluzione della riproduzione. Il pub-blico informato attraverso i mezzi di comunicazione sa che oggi è possibile produrre in laboratorio un “essere umano” e darlo a chi lo desidera. Ma è onesto chiedersi: le tec-niche di riproduzione assistita sono proprio efficienti? E a quale prezzo? In questa pubblicazione intendiamo rispondere alla domanda: quanti degli embrioni creati in vitro nelle pratiche di riproduzione assistita nascono come vivi bambini? Quanti di essi diventeranno “bambini in braccio”? Dalle analizzi critiche da noi compiute sulle statis-tiche pubblicate annualmente dai vari centri nord americani ed europei ci risulta che una minima parte – tra 5% e 10% – degli embrioni prodotti nascono come bambini. Il restante oltre 90% muore (spontaneamente o viene selettivamente distrutti). Allora la procreazione assistita è una tecnica che consapevolmente intraprende un procedimento che, nella speranza che nasca quel unico desiderato, porta alla strage degli embrioni. È un vero e proprio accanimento procreativo. Concludendo abbiamo affermato che la fecondazione assistita è una tecnica altamente inefficiente. La nascita di un bambino concepito in vitro richiede ancora un enorme sacrificio degli essere umani nelle prime fasi del loro sviluppo. Ciò fa dubitare della sua liceità morale.
Journal: Studia Ełckie
- Issue Year: 11/2009
- Issue No: 1
- Page Range: 59-75
- Page Count: 17
- Language: Polish